Basta solo un po’ di spirito di avventura!
“Ho deciso di mettermi in gioco, di partire senza troppi pensieri, con la mente aperta ad ogni evenienza e la mia avventura è stata fantastica…”
È iniziato tutto durante la giornata dell’Europa. Ero seduta nell’aula magna del liceo scientifico di Matera, ero con i miei compagni ad ascoltare il convegno, quando salì sul palco una ragazza ed iniziò a parlare. Lucia, così si chiamava, ci presentò la possibilità di uno scambio internazionale Erasmus plus che offriva l’associazione in cui lavorava (B-link). Uno scambio in Ungheria incentrato sull’Enogastronomia. I miei occhi si illuminarono e pensai fosse un’opportunità da non perdere. L’argomento cardine dello scambio era la mia materia di studio! Ero eccitata all’idea di condividere e conoscere nuove culture ma pensai di non avere molte possibilità di essere presa in considerazione. Timidamente alzai la mano e chiesi quali fossero i requisiti per la partecipazione: volontà, adattamento e una base di inglese… beh… volontà ed adattamento c’erano in abbondanza ma l’inglese mi spaventava, sapevo di avere le capacità ma non ero sicura di riuscire a trascorrere due settimane senza risentire dell’isolamento linguistico.
A fine presentazione Lucia mi si avvicinò e mi consigliò di passare in sede per un colloquio e di inviare la richiesta. Decisi di andare e di provarci e dopo pochi giorni con mia grande sorpresa fui selezionata. Non ci credevo ma ero contentissima. Passata la selezione si iniziava a far sentire un po’ d’ansia… dove andrò e chi saranno i miei compagni? Fu creato un gruppo WhatsApp con tutti i partecipanti italiani, cinque ragazzi e un team leader. Sin da subito si creò un bel clima e il giorno della partenza il nostro legame si consolidò . Arrivati in Ungheria dopo un breve viaggio dovevamo aspettare il nostro team leader. Mentre attendevamo circondati dai nostri innumerevoli bagagli abbiamo notato tre ragazzi nelle nostre stesse condizioni e uno di noi, Francesco, con aria simpatica gli ha chiesto “Mailathpusta?” (la nostra destinazione finale) e loro con aria sorpresa e allegra hanno annuito e si sono avvicinati.
Così abbiamo conosciuto i primi ragazzi del progetto, tre simpaticissimi Spagnoli: Paula, Martin e Pascual, che successivamente sarebbero diventati i nostri compagni di serate e di avventura. Finalmente Guido (il nostro team leader) atterrò ci salutammo e ci incamminammo verso l’altro terminal dove ci attendevamo Greci e Tedeschi con i quali avremmo dovuto prendere la navetta per raggiungere il “nostro villaggio sperduto”.
Finalmente sfiniti arrivammo a destinazione a tarda notte. Ci furono assegnate le stanze e poi a nanna. Le giornate iniziavano presto, si faceva colazione e si andava in bici verso la casa al lago ( distante circa un kilometro) dove si svolgevano tutte le attività. L’imbarazzo dei primi giorni era palpabile nell’aria ma grazie a giochi per rompere il ghiaccio la situazione è cambiata velocemente e in pochi giorni eravamo tutti amici. Condividere quest’esperienza con cinquantasette persone non è stato facile, dieci paesi differenti, dieci lingue differenti, dieci culture differenti ma è stata una grandissima opportunità di apprendimento.
Io terrorizzata dall’inglese sono rimasta sorpresa dalle mie capacità, una volta passata la timidezza nonostante sbagliassi non ho mai smesso di parlare e le mie capacità sono migliorate. Ho passato due settimane indimenticabili, in un posto bellissimo (lontano dalla civiltà) con tanta gente bella, immersa nel cosmopolitismo e a contatto con diverse realtà. Due settimane diventate indimenticabili grazie ai progetti, le attività, i giochi, i workshop, ma specialmente grazie alle persone, in particolare grazie ai miei compagni di viaggio italiani e a tutte le persone speciali che ho conosciuto lì. Non posso far altro che consigliare a chiunque abbia voglia di mettersi in gioco e voglia conoscere altre realtà di partecipare al progetto. Non sottovalutate le vostre capacità e abbiate fiducia in voi stessi, basta solo un po’ di spirito di avventura!
Georgia Cellura
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Brava Sherlock
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